Lettera a Mariano


Sono le dieci e trenta, si sente bussare alla porta e i due toc-toc risuonano nell’aula: è Mariano, che nella sua misteriosa naturalezza cattura tutti gli sguardi su di sé, riuscendo a strapparci il primo sincero sorriso della giornata.

Il nostro percorso scolastico, qui al Liceo delle Scienze Umane, è stato un viaggio appassionante, a volte difficile, ma sicuramente speciale perché fin dal primo anno Mariano è stato il nostro compagno di scuola speciale. Mariano guarda il mondo che lo circonda attraverso le lenti dei suoi occhiali dietro ai quali si nascondono un paio di occhi blu che si avvicinano alle cose per avere con esse un rapporto ravvicinato, per poterne conoscere le singole sfumature. Lo osserviamo con curiosità quando ad un certo punto della giornata Mariano evade da questo mondo, che pur tanto lo interessa, e sembra esplorarne altri, per poi rientrare con un bel sorriso spontaneo che addolcisce il clima tagliente delle lezioni più dure. 

A Mariano noi vogliamo bene, un bene sincero che parte dal profondo, un bene che abbiamo percepito, sentito e vissuto grazie ad alcune persone che fin dal primo anno abbiamo visto al suo fianco. Quanto abbiamo imparato dai gesti semplici e amorevoli della mamma di Mariano! Quante emozioni abbiamo vissuto insieme alla sua docente, la Prof.ssa Grassi, da lei abbiamo imparato la tenacia, la dedizione e la professionalità. Ricordiamo benissimo che all’inizio del nostro percorso Mariano era infastidito dalla nostra presenza, frequenti erano i momenti di scoraggiamento, ma c’erano anche gli “angeli” che intervenivano e tra questi vogliamo ricordare il nostro collaboratore scolastico Gaetano, era l’eroe che con la Prof.ssa Grassi riusciva a riportare Mariano alla calma e alla serenità. 

Abbiamo vissuto l’inclusione come componente essenziale di ogni comunità, e questo non l’abbiamo appreso soltanto dai libri. I nostri gesti, i nostri abbracci e le nostre carezze non sono mai state una finzione. Grazie Mariano, la tua presenza in classe ci ha reso speciali, meno scontati e banali, forse un po’ più maturi.

 

I tuoi compagni della classe V E